domenica 24 luglio 2016

Inadeguata

Stasera mi sono vestita da teenager. Peccato che non lo sia più da un pezzo. 
Ho 32 anni, sono sposata, ho una figlia: sono una persona ormai di una certa età, diciamocelo. 
Eppure stasera sono uscita di casa in shorts e canottiera, senza nemmeno la scusa del caldo a giustificare la mise. Anzi, avevo pure un po' freddino. 
Ma cosa ci posso fare io se siamo tornati a casa alle 19:50 e io volevo assolutamente lavarmi i capelli. E lo volevo fare assolutamente con quel nuovo prodotto preso dalla parrucchiera che mi avrebbe dovuto regalare degli incredibili riflessi color ciliegia (che poi boh, ci sono?).
Non ci potevo fare nulla appunto, dovevo. Nonostante Irene cantasse a Suoni di Marca alle 20:30. Ma sì, penso io, tanto durerà un'oretta e anche se mi perdo i primi minuti, non importa. 
Bene, così mi impianto in questa impresa del rosso e vi ci resto abbastanza invischiata, o meglio impiastricciata. Rosso ovunque, asciugamano sporco di rosso vivo (e vi assicuro che ero stata attenta). E niente, mi tocca pulire la vasca e asciugarmi i capelli. 
Luglio più phon, non so cosa sia per voi, ma per me è quasi la morte.
In questo macello Fabio mi abbandona, per cui io ogni tanto fuggo dal bagno con i capelli gocciolanti rosso a controllare che Ambra non stia saltando sul divano o devastando la casa. 
Almeno lei è buona. 
Bene, dopo tutto ciò, finalmente parto, vestita di shorts e canotta nera stretch, appunto, come scrivevo all'inizio, abbigliamento teen.
Dopo una phonata che nemmeno nel deserto, la mia temperatura corporea necessitava questo. 
Peccato che il caldo passa e mi ritrovo a Treviso vestita da teeenager. 
Dopo qualche ricerca di parcheggio, riesco a posteggiare e mi involo.
Sento Irene che canta da lontano e dentro di me so che è l'ultima canzone. 
Arrivo, sorrido: ammetto che è emozionante vederla sul palco. 
Le faccio giusto qualche foto e poi finisce.
Presenta i musicisti e poi saluta tutti. 
L'ultimo speranza è un bis... no. Niente. 
Resto così, nel mio abbigliamento inadeguato, in ritardo pazzesco, a pensare di aver fatto le corse per niente. 
Ma proprio niente non è stato: almeno ho sorriso con l'orgoglio ingiustificato che provo per il solo fatto di conoscerla (lei era una mia compagna di università). 
E così l'aspetto, la saluto, mi sento un po' di intralcio tra i suoi amici, ma chi se ne frega, e con i miei shorts e la mia canotta inadeguata me ne torno a casa. 
D'altra parte è così la mia vita, incastro situazioni e azioni nella giornata, ma non sempre il puzzle riesce. 
A volte me ne esco inadeguata. 
La cosa che fa più ridere, è che quando ero veramente una teenager, mai e poi mai mi sarei vestita così. Pantaloni corti? Oddio! Nooooo, ho le cosce troppo grosse! Canottiera attillata? Nooooo, mi sottolinea la panza. 
Per cui sarò stata inadeguata o no, ma alla fine, la verità, è che non mi sentivo per niente a disagio. In fondo, andavo benissimo così.

2 commenti:

F/\B!O ha detto...

Non sei mai cambiata
una ragazza inadeguata
però tutto sommato
è il mondo che è un po' complicato

F/\B!O ha detto...

La canzoncina dell'inadeguata...