martedì 2 dicembre 2014

A Paese -post un po' acidello-

Le passeggiate spensierate, o anche no, con o senza Ambra portano spesso come frutto il poter cogliere dei particolari di vita a cui non darei attenzione in macchina.
Mercoledì classico giro al mercato e poi, perché no, cappuccino. Bene, tranquilla me ne sto sul marciapiede, dribblo le macchine, i muretti e tutto quello che c'è da evitare, fino a quando dietro le mie spalle sento voci concitate. Mi volto e vedo una signora in bicicletta che inveisce in modo colorito verso una macchina, il, presunto, marito pedala poco indietro. Una volta che la donna si è, quasi, sfogata, ecco che comincia lui, ma in tono più pacato, ma sempre seccato.
Il problema? A dire il vero non l'ho capito, credo la macchina abbia girato per parcheggiare e loro si fossero sentiti in pericolo di vita. Ma non è il punto che mi ha colpito. 
E allora qual è? 
Bè, tutti i simpatici epiteti era declinati al femminile. Oh sì. Tipo "scema". Gli altri non li ricordo. Senza nemmeno porsi il dubbio. Femminile, femmina, donna. Incapace in macchina, pericolo delle strade e via così.
Ma... dico io, se ti stava per ammazzare, manco ti sei preoccupata di dare un'occhiata al finestrino? Era un uomo quello, vecchia strillona! E ringrazia che sono elegante e non offendo di più. Sei donna anche tu, perché gettare fango così sul tuo genere già così incompreso?
Al momento mi è venuto da ridere, ma ripensarci mi fa un po' arrabbiare. Oltre a osservarti nello spiacevole spettacolo messo in atto in mezzo alla strada, urlando il tuo disappunto, mi devo pure sentire offesa come donna che guida. Sgrunt (come direbbe Paperino), secondo me tu non sai nemmeno girare il volante...

Altra scena degna di nota per la geriatria di zona. 

Farmacia, uomo col cappello sugli 80. Si affianca a una donna, mamma con figlia, e le dice:" Scusi, non si era accorta che volevo parcheggiare io in quel posto?". 
Detto con il tono soave di chi è sordo.
La donna lo fissa, dice di no e si scusa. 
Ma il nonnetto non è felice e rincara la dose. "Io ho vissuto in Svizzera e non sono abituato a questa maleducazione. Mi spiace ma non riesco a stare zitto, dovevo dirglielo sennò stavo male." continua in un borbottio poco distinguibile.
In farmacia ovviamente è sceso il gelo: io e il commesso abbiamo continuato le solite operazioni da farmacia a rilento. Lui mi metteva le scatolette nella borsetta guardando l'uomo, io cercavo banconote senza vederle, concentrata sul discorso.
Uomo svizzero, magari sarai anche abituato alle buone maniere di stati stranieri, ma non ti sembra un poco cafone aver sbraitato il tuo disappunto davanti a tutto il negozio?
Al contrario la donna ha avuto una gran classe, non ha risposto a tono, anzi, si è scusata, è stata gentile e poi se n'è fregata e ha continuato a parlare serenamente con la farmacista. Ecco, altro che donne al volante pericolo costante.

Questo post mi è venuto più acido del voluto... e pazienza!


2 commenti:

F/\B!O ha detto...

Ho notato anch'io che alcune donne in casi analoghi apostrofano al femminile... e mi sono stupito! Che sia entrato loro in orecchio per colpa dei mariti?!?

F/\B!O ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.