mercoledì 29 ottobre 2014

Manine

Ambra è ipnotizzata dalla sue manine. 
Ne guarda una, che si apre, si chiude, si apre, si chiude, lentamente, con ritmo dolce, la guarda come se non fosse sua. Circa un minuto resta incantata nel movimento. Mi chiedo perfino se c'è altro oltre la mano: non so la luce strana per esempio. Mi rispondo di no, no per lei la manina che si apre e si chiude è una magia, è un'esperienza straordinaria. Uno spettacolo. 

Dopo un po' si stufa. La testa scatta a destra e a sinistra, ritorna nella posizione di prima e cerca di nuovo quell'ebrezza, quel movimento perfetto della manina, lo ripete, ma niente, ormai non è più interessante. 
Gira di nuovo la testa, furiosamente, poi si ricorda che due manine insieme, forse, sono meglio di una sola. Le stringe le scioglie e poi, oh, in bocca sono magnifiche! 

Dura poco, all'improvviso frigna. 
Mi avvicino e mi prende veloce un dito e se lo ficca in bocca con una velocità e una furia che non mi aspetto. No, no, nemmeno questo le piace... e scoppia a piangere. 
Eh, bimba mia, lo so, è arrivato il sonno. Eccolo lì, incastrato tra le ciglia con quelle mezze lacrime che non scendono dagli occhi. Un fastidio inaudito. 
Forse il gioco delle manine era come contare le pecore... Chissà se con i grandi funziona.

2 commenti:

F/\B!O ha detto...

Per Ambra la manina che si apre e si chiude è una magia, è un'esperienza straordinaria. Uno spettacolo.

E per la mamma lo è Ambra <3

mOKa ha detto...

Sicuro!