mercoledì 22 ottobre 2014

Libro di ottobre: Frankestein

Questo mese ho letto Frankestein di Mary Shelley. Erano anni che volevo leggerlo, ma mi era sempre mancato un po' il coraggio. Un po' perché è vecchio, un po' perché è notoriamente una storia creata per far paura, un po' perché non lo ritenevo quello che si suol dire un testo leggero, per passare il tempo.
Effettivamente è vecchio, ma non così pesante come credevo. 
Inoltre non è terrificante, come ci si immagina Frankestein. Il romanzo è più filosofico e psicologico che non horror. Infatti è incentrato sul dramma personale del dottore per l'abominio che ha creato e per le sue perdite personali. Lo stesso mostro, senza nome, espone i propri stati d'animo e fa partecipare il lettore alla sofferenza per la propria solitudine e per la propria deformità.
La storia è un grande flashback e ripercorre l'intera vita del protagonista, anche se sembra più una confessione psicanalitica, in alcuni casi, che non una semplice narrazione. Alcuni eventi vengono riletti in relazione a quello che accadrà in seguito e tutto prende un'aura fatalista.
Il libro è bello, ben scritto, anche se si sentono i secoli che ha sulle pagine. Certo merita in tutto e per tutto la propria fama e la grande popolarità del soggetto.
Bisogna proprio dirlo: evviva le donne!



1 commento:

F/\B!O ha detto...

Letto a febbraio, anch'io positivamente colpito. Non è la storia che comunemente popola l'immaginario collettivo, anzi. La parte orrorifica è solo una scusa per riflettere, la creatura fa ben poco che un uomo non potrebbe compiere.
Promosso e consigliato.