Ieri avevo cominciato il post dicendo che ogni lavoro comporta qualche fastidio fisico.
Per rimediare al mio, ogni tanto mi decido a lasciare la pigrizia da sola a poltrire in divano e a uscire di casa per una sana passeggiata.
È incredibile come camminando si vedano un sacco di particolari che sfuggono nella foga di andare della vita quotidiana. Case nuove, nuove finiture, giardini meravigliosi... Ti avvolgono perfino nuovi colori e magari dolci profumi.
La cosa più carina è, però, rendersi conto dei micro sbalzi di temperatura che esistono in città.
Perciò, se passeggio sul marciapiede vicino a un muretto, sento un caldo uniforme. Se cammino per strada vicino a un fosso sento provenire da lì una lieve frescura che mi accarezza i piedi. Se mi avventuro su un campetto o un giardinetto... si sta da Dio!
La terra e l'erba generano una specie di bolla d'aria refrigerante. Sembra un altro mondo.
Quando sono costretta a tornare sull'asfalto mi sento male, quasi quasi tornerei indietro e continuerei a gironzolare senza meta né ragione tra l'erba, anche se un po' secca e giallastra.
Purtroppo bisogna tornare e così mi rassegno al cemento. Alla strada color piombo, dura e implacabile.
Ci si preoccupa dell'innalzamento della temperatura della Terra. Per forza, l'abbiamo imprigionata in una corazza d'asfalto! Non respira più, poverina. E nemmeno noi.
4 commenti:
Come ti capisco!
Torno da qualche giorno di "vacanza" a Roma.. paradossalmente lì ho respirato aria pura! La quantità di giardini e isole verdi è impressionante: distesi sull'erba a prender fiato per trovar tranquillità dal caos di città..
e qui, praticamente in campagna, si fa fatica trovar perfino quella!!
Ah, ricordo un parco a Roma enorme, in cui avrei voluto restare per sempre! Che sogno!
Sarà stato Villa Borghese ;-)
Pretendi un po' troppo! Figurati se mi ricordo il nome.
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