Venerdì sera, insieme a Fabio e a un'altra coppia di amici, sono diventata una "cavia". Niente di drammatico, rilassatevi. Abbiamo semplicemente fatto numero, completando un test, entrando così a far parte di un famigerato e oscuro "gruppo di controllo".
Tutto ciò in favore di una disperata studentessa di scienze della formazione, che sognava crocette e domande anche di notte. In pratica, abbiamo fatto un'opera pia, un'azione benefica, un'atto mosso da compassione ma anche un servizio sanitario, evitando alla sua psiche quei tipici squilibri provocati da ansia e frustazione: crisi isteriche, visibile dimagrimento, memoria labile o lacunosa e parlantina a disco rotto, cioè l'inconsapevole ripetizione in ogni frase delle stesse parole, nel caso specifico TEST-TEST-DESTRA-SINISTRA-BAMBINO-TEST-TEST.
Il nostro compito era di leggere le domande e crocettare su V o su F, a seconda della risposta. Superato lo scoglio dei quesiti assurdi e ripetuti in modo diverso 3 o 4 volte (al punto che cominciavi a dubitare di te stesso e della TUA sanità mentale "Ma non ho già risposto a questa domanda?"), cominciava la parte difficile: una prova al computer.
Tenete presente prima di tutto la pressione che pesava sulla testa di ognuno di noi una volta approdato davanti al pc "Oddio e se sbaglio tutto? Mi dicono che sono malato? Altro che gruppo di controllo, poi mi cureranno usando i risultati di questo test!". E il pensiero inevitabile "Sai che figuraccia se sbaglio tutto!".
Una volta superato il trauma provocato dalle domande suddette, si poneva un altro ostacolo: riuscire a capire i giochi. Sullo schermo scorrevano le immagini, prima una F e poi un bambino, e, cliccando sul mouse, bisognava indicare dove si trovasse la parte grigia, a destra o a sinistra. La difficioltà stava nel terminare nel minor tempo con minor sbagli possibili e nella simpatica rotazione dell'immagine.
Non era proprio facilissimo.
Una volta che tutti e quattro siamo passati indenni sotto cotal spada di Damocle, abbiamo studiato insieme i risultati.
Le donne erano state più veloci e avevano fatto meno errori. La nostra inquisitrice, cioè, l'amica che ci ha propinato i test, ha detto che è un risultato comune.
È così.
Ragazzi, mettetevela via, le donne sono più svelte d'ingegno e anche d'azione.
Evviva le donne!
Tutto ciò in favore di una disperata studentessa di scienze della formazione, che sognava crocette e domande anche di notte. In pratica, abbiamo fatto un'opera pia, un'azione benefica, un'atto mosso da compassione ma anche un servizio sanitario, evitando alla sua psiche quei tipici squilibri provocati da ansia e frustazione: crisi isteriche, visibile dimagrimento, memoria labile o lacunosa e parlantina a disco rotto, cioè l'inconsapevole ripetizione in ogni frase delle stesse parole, nel caso specifico TEST-TEST-DESTRA-SINISTRA-BAMBINO-TEST-TEST.
Il nostro compito era di leggere le domande e crocettare su V o su F, a seconda della risposta. Superato lo scoglio dei quesiti assurdi e ripetuti in modo diverso 3 o 4 volte (al punto che cominciavi a dubitare di te stesso e della TUA sanità mentale "Ma non ho già risposto a questa domanda?"), cominciava la parte difficile: una prova al computer.
Tenete presente prima di tutto la pressione che pesava sulla testa di ognuno di noi una volta approdato davanti al pc "Oddio e se sbaglio tutto? Mi dicono che sono malato? Altro che gruppo di controllo, poi mi cureranno usando i risultati di questo test!". E il pensiero inevitabile "Sai che figuraccia se sbaglio tutto!".
Una volta superato il trauma provocato dalle domande suddette, si poneva un altro ostacolo: riuscire a capire i giochi. Sullo schermo scorrevano le immagini, prima una F e poi un bambino, e, cliccando sul mouse, bisognava indicare dove si trovasse la parte grigia, a destra o a sinistra. La difficioltà stava nel terminare nel minor tempo con minor sbagli possibili e nella simpatica rotazione dell'immagine.
Non era proprio facilissimo.
Una volta che tutti e quattro siamo passati indenni sotto cotal spada di Damocle, abbiamo studiato insieme i risultati.
Le donne erano state più veloci e avevano fatto meno errori. La nostra inquisitrice, cioè, l'amica che ci ha propinato i test, ha detto che è un risultato comune.
È così.
Ragazzi, mettetevela via, le donne sono più svelte d'ingegno e anche d'azione.
Evviva le donne!
5 commenti:
Lo ammetto......ebbene sì
W LE DONNEEEEEEE,
test scientifici lo dimostrano,
ma io lo sapevo già:-):-)
Sai...mi sento più conscio di me dopo questi test strizzacervelli!!!!
ciaOoOoOo
Oddio, io non tanto. Qualche volta mi viene in mente una domanda e penso a quanto mi sembrano poco utili quei test... anche se poi magari mi fido dei risultati!
Incredibile, un commento di Gerry!!!
Scusate il ritardo!!!! Proprio io che avrei dovuto essere la prima per ringraziarvi di quanto avete fatto venerdì!!!...io credo, anche se non proprio dimostrato, che quei test strizzacervelli (che con "tantissima motivazione" avete compilato!!!)nonostante l'apparente assurdità abbiano davvero un'utilità importante per tutti noi.....credo che al di là della velocità di risposta con cui maschi e femmine hanno risposto siano utili per aiutare qualcuno a capire se stesso...quante volte ci siamo trovati a chiederci che cosa c'è che non va in noi, al perchè stiamo male, al perchè soffriamo così tanto...al perchè qualcuno di noi arriva ad una scelta drastica nella propria vita...credo che il conoscere se stessi, il nostro temperamento ci aiuti a capire quanto va bene di quella corazza che ci siamo creati intorno e quanto dobbiamo cambiare di questa corazza che al posto di proteggerci ci rinchiude e ci fa soffocare fino a scoppiare i una malattia mentale irreversibile. La velocità di risposta sul test fatto a computer si correla con la capacità di mettersi nei panni dell'altro, alla capacità di capire l'altro a partire dalla semplice percezione dello stimolo visivo...a dimostrare questo processo dal punto di vista neuropsicologico è la scoperta dei neuroni specchio...la velocità di risposta dei test si correla quindi con questa capacità di capire l'altro, e non è una novità che le donne siano più sensibili dell'uomo, ma questi neuroni ce li abbiamo tutti, e ciò sta a significare che in caso di "complessi mentali" siamo tutti soggetti a rischio. Credo che conoscere le proprie tendenze naturali e i nostri limiti sia importante per giudicarci in modo "razionale" e non secondo parametri dettateci da chi ci sta intorno. So che per molti questo lavoro può sembrare una gran perdita di tempo, io invece ci ho creduto da subito e anche se una volta conclusa la mia tesi di laurea purtroppo non avrò più modo di continuare a studiare questi argomenti, sono convinta che questa ricerca ( ora solo al punto di partenza) arriverà un giorno ad aiutare e forse salvare qualcuno.
Vi saluto, un abbraccio a tutti voi!
Veronica
fatemi fare quel test, poi vediamo che conclusioni trarne :-)
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