venerdì 30 maggio 2008

Chiamate

Ieri e oggi sono stata impegnata a chiamare, mano ai curricula, alcuni fortunati neo-laureanti, ma anche laureandi, per le nuove assunzioni previste per settembre.
Recitare la stessa pappardella porta il cervello a confondere numeri e lettere e causa spaventosi black out mnemonici, provocando le classiche domande che affiorano appena riagganciata la cornetta: “Avrò detto questo?”, “Oddio, mi sono dimenticata di dire quest’altro!”
Però devo dire che mi sono diventita: è bello!
Mi sento portatrice di buone nuove. Latore di bella novità. Anzi, opportunità.
Mi piace quando chiamo a casa e mi risponde un familiare. Io chiedo del dott. Caio, perciò pensate un po’: come può reagire secondo voi il fratello minore quando sente una sconosciuta chiedere della sorella o del fratello, chiamandolo Dott. X?
I casi sono:

-Pausa di silenzio sconcertato e passaggio di cornetta;
-Breve titubanza e poi ricerca per casa della sorella o del fratello perduto;
-Ilarità mal celata e urlo selvaggio per chiamare il dottore;
-Affermare che non c’è nessun dottore in famiglia e forse è il numero sbagliato.

Troppo ridere.
Per non parlare di quando parlo con i diretti interessati e sono tutti agitati o contenti o emozionati e cercano disperatamente un pezzo di carta su cui scrivere ogni parola.
Che invidia! Uffa, qualcuno di interessante si decide a chiamare pure me?

2 commenti:

Pier ha detto...

Ahahah...il giorno della laurea triennale mi rivolsero un "dottor D'Errico" ed istintivamente mi girai verso il babbo!
...forse perchè (tuttora) non sento alcuna differenza tra il prima e il dopo?
Come quando compi i 18 e ti chiedono: "come ti senti?" e tu o non sai che rispondere o ti verrebbe da rispondere male: "come minchia vuoi che mi senta?? più giovane di te che mi fai ste domande idiote!!" :)

mOKa ha detto...

Bè, la mia collega mi ha detto di presentarmi come dott.sa Spigariol quando chiamavo, perché sono laureata. Che strano! Infatti l'avrò detto tre volte!
^_^