Scena mamma e figlioletto: lui piangente, punta i piedi rimanendo ben saldo dove si trova, lei lo strattona per un braccio sperando che il piccolo desista.
Niente lo smuove, bimbo implacabile. Ed equilibrista, tutta la scena si compie mentre lui tiene in mano una coppetta di gelato, che non solo non cade, ma nemmeno si inclina.
Mamma cede per un attimo, la prima vittoria consente al bambino di andare verso la fonte dei suoi desideri: l’edicola.
La pace dura poco, la mamma torna all’attacco e la battaglia ricomincia.
Ritorna la scena precedente: bimbo radicato a terra con i piedi, sedere che spinge indietro e busto inclinato in avanti causa spinta esercitata dalla madre.
La lotta non si placa e nemmeno il pianto. I protagonisti sono due cinesi, perciò il sottofondo parlato era una sorta di cantilena: sembra un quadro, alienato dal resto del mondo.
Il piccoletto è uno tosto, non molla e non vuole farsi mettere i piedi in testa.
Sente, però, che non ha molte possibilità di vittoria: tenta un ultimo disperato gesto di rivolta.
Getta per terra con forza la coppetta di gelato.
Il pubblico (chi aspetta l’autobus) sbarra gli occhi e prova la sensazione di gelo dell’attimo bloccato nel tempo.
Mamma ferma allibita, bimbo tenace piange e batte i piedi.
Niente lo smuove, bimbo implacabile. Ed equilibrista, tutta la scena si compie mentre lui tiene in mano una coppetta di gelato, che non solo non cade, ma nemmeno si inclina.
Mamma cede per un attimo, la prima vittoria consente al bambino di andare verso la fonte dei suoi desideri: l’edicola.
La pace dura poco, la mamma torna all’attacco e la battaglia ricomincia.
Ritorna la scena precedente: bimbo radicato a terra con i piedi, sedere che spinge indietro e busto inclinato in avanti causa spinta esercitata dalla madre.
La lotta non si placa e nemmeno il pianto. I protagonisti sono due cinesi, perciò il sottofondo parlato era una sorta di cantilena: sembra un quadro, alienato dal resto del mondo.
Il piccoletto è uno tosto, non molla e non vuole farsi mettere i piedi in testa.
Sente, però, che non ha molte possibilità di vittoria: tenta un ultimo disperato gesto di rivolta.
Getta per terra con forza la coppetta di gelato.
Il pubblico (chi aspetta l’autobus) sbarra gli occhi e prova la sensazione di gelo dell’attimo bloccato nel tempo.
Mamma ferma allibita, bimbo tenace piange e batte i piedi.
Il gelo si disperde rapidamente e il tempo riprende il suo corso.
Il tutto si conclude con il bambino alzato a forza e condotto via in braccio.
La guerra, però, non è finita.
Il pianto prosegue e il piccolo fende l’aria con le ripetute manate che sferra sul collo della madre.
Quando la voce del bimbo non si sente più, non resta che un gelato sciolto abbandonato per terra, circondato da un innaturale alone di freddo.
Il tutto si conclude con il bambino alzato a forza e condotto via in braccio.
La guerra, però, non è finita.
Il pianto prosegue e il piccolo fende l’aria con le ripetute manate che sferra sul collo della madre.
Quando la voce del bimbo non si sente più, non resta che un gelato sciolto abbandonato per terra, circondato da un innaturale alone di freddo.
9 commenti:
Tuto el mondo xe paese ^_^
Ai tempi de Mussolini no ghe iera gelati par tera!! :)
ps: ho scritto bene, Fabio, mio maestro di proverbi veneti? ^_^
Musoini e geati, ma ti vedo bene sulla via della forza ;-)
OK, via le "l"...grazie OB1!!
(per fabio) OB1, oltre a richiamare il celeberrimo Obi-Wan Kenobi, è il blocco principale in Step7 che viene richiamato ciclicamente dai PLC Siemens
Cos'è diventato qui, l'angolo di Pier e Fabio?
Cos'è diventato qui, l'angolo di Pier e Fabio?
Cos'è Monika...sei gelosa?!?! :))
Commenti anche due volte per sottolineare il tuo disappunto?! ^_^
Evviva l'angolo di Pier&Fabio!!!
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