In
questo mese di non lavoro (o meglio, lavoro molto molto blando) ho
desiderato tantissimo mollare tutto e fare la casalinga. Purtroppo a
livello economico non me lo posso permettere. O almeno, con due
macchine, un mutuo e la voglia di uscire ogni tanto, non ce lo
possiamo permettere. Per cui non è un proposito, ma un'idea utopica,
come quella di andare in Giappone, quando ancora ne vale la pena
(cioè non a 80 anni, ma magari chissà, ne vale la pena anche a
quell'età).
In
questi due giorni però, mi sono resa conto di una grande realtà
(credo di accorgermene ogni anno, ma poi ci ricasco sempre): io la
casalinga non la posso fare.
Non
posso, perché mi impigrisco. Alla fine il mio problema è che poi
non farei nemmeno la casalinga. Starei a casa a guardare la tv sul
divano, sotterrata da una copertona blu. Cosa che è successa (in
parte) ieri e oggi. Non che ci sia nulla di male a prendersi una
pausa, una piccola vacanza, ma so che diventerebbe una routine.
Mi alzo, faccio la colazione a Ambra, la porto all'asilo, faccio due
o tre commissioni e poi, trac, rientro e divano. Tv, programma di
merda a cui comunque non resisto ed ecco la mia fine. Encefalogramma
piatto..
Ieri
tornata a casa alle undici, mi sono seduta
sul divano e ho acceso la tv. Ho beccato il film di Sex and the City
a metà. Nemmeno dall'inizio, a metà. Ho guardato un po', ho fatto
un po' di zapping e poi ho rimesso lì, perché mi intrigava. Quando
stavo per alzarmi d'istinto dal divano, ho pensato: Ma che mi alzo?
Non ho nulla di importante da fare. Posso rimandare tutto a dopo, o a
domani.
E
così, trac, copertina e mi sono guardata tutto il mezzo film che mi
restava (piangendo tra l'altro).
Oggi,
voglia di fare inesistente, stessa cosa. Ma peggio. Non c'era manco
il mezzo film da vedere, sono annegata tra coperta e masterchef. 'Na
tristezza.
Vi rivelo però, quello che oggi mi ha davvero spaventata.
Vi rivelo però, quello che oggi mi ha davvero spaventata.
Ero
stanca.
Avevo
sonno e una stanchezza diffusa, tanto da non aver voglia davvero di
alzarmi dal divano.
E lì
ho capito. Non posso davvero vivere senza avere degli orari, delle
cose da preparare, lo stress e tutto quanto. Io più ho cose da fare
più faccio, meno ne ho, meno faccio. La stessa cosa succedeva quando
dovevo studiare. Se avevo tutto il giorno, non combinavo nulla, se
dovevo incastrare tutto in un'ora, voilà, a posto. Così mi
trovo a star via dodici ore, torno e decido di fare la pasta fatta in
casa (folle lo so). Oggi invece non mi sono nemmeno fatta da
mangiare. Ed ero libera.
Sono
malata.
Non preoccupatevi, lunedì inizio.
1 commento:
Quanti psicologi ci vogliono per cambiare una lampadina?
Uno, ma la lampadina deve voler cambiare.
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