mercoledì 28 ottobre 2015

Venticinquesima tappa: Proverbi

Ecco un'altra opera attribuita ad un'autore (Salomone in questo caso) soprattutto per darle una patina di autorevolezza e prestigio. Sembra strano però - anche ad un lettore improvvisato come me - che un grande re come lui, in una raccolta di massime, non ne inserisca nessuna riguardo al governo o a sue inerenze. A proposito, qui il termine proverbio viene inteso in un senso molto più ampio dell'italiano contemporaneo: insegnamento, indirizzo di vita, regola di condotta ma anche poema, oracolo, satira, parabola.
A differenza di quasi tutti i libri fin qui incontrati, questo non ha una trama, di conseguenza non ci sono attori protagonisti e riassumerlo è un pochino complicato. Diciamo che, dopo averlo finito, avevo l'impressione che vertesse tutto intorno alla contrapposizione tra il saggio (che cerca sapienza e istruzione) e lo stolto (che le disprezza). Tra gli altri argomenti toccati: Dio e l'uomo, l'ira e l'autocontrollo, l'umiltà e l'orgoglio, il regalo, l'amicizia, la bontà, la lealtà e la doppiezza, la pigrizia, la ricchezza, genitori e figli, la donna.
Sebbene si possa considerare un testo sulla vita quotidiana, con gli aspetti più comuni e ordinari dell'umano vivere, in realtà mi aspettavo che la sua lettura fosse più facile ed edificante. Vuoi per le ripetizioni, vuoi per l'eterogeneità, vuoi per la distanza dal sentire comune è stato più impegnativo del previsto.
Eccone alcuni:
Un anello d'oro al naso d'un porco,
tale è la donna bella ma priva di senno.
(Prv 11,22)
Un piatto di verdura con l'amore
è meglio di un bue grasso con l'odio.
(Prv 15,17)
La mente dell'uomo pensa molto alla sua via,
ma il Signore dirige i suoi passi.
(Prv 16,9)
Un amico vuol bene sempre,
è nato per essere un fratello nella sventura.
(Prv 17,17)
Con la sapienza si costruisce la casa
e con la prudenza la si rende salda;
con la scienza si riempiono le sue stanze
di tutti i beni preziosi e deliziosi.
(Prv 24,3–4)
Una città smantellata o senza mura
tale è l'uomo che non sa dominare la collera.
(Prv 25,28)

1 commento:

mOKa ha detto...

Bella la massima sul piatto di verdura!