domenica 22 marzo 2015

Momenti di distrazione

Gli atti meccanici sono deleteri. Pericolosi. Se li si abbina a un momento di distrazione, è fatta. Potrebbe essere un momento davvero dannoso e, magari, imbarazzante. Infatti ieri mattina stavo pagando un conto non mio.
Vi rendete conto! Non è mica possibile... Ieri spesetta lampo all'iperlando. In mezz'ora ero alle casse, dopo aver saltato bambini, dribblato carrelli e rischiato incidenti con scaffalisti - persone mitologiche fatte per metà a forma d'uomo o donna e l'altra metà di carrelli carichi di scatoloni - che di sabato mattina amano tentare il suicidio sistemando i prodotti sugli scaffali. Bene, a conti fatti ero in orario perfetto. Se non che, mentre quello davanti di me, cinese ancora poco pratico con la lingua, stava finendo di impilare barattoli nelle borse, mi accorgo che dietro di me c'è una ragazza che conosco. La saluto e ci chiediamo come va. Ok. Un dialogo di qualche frase, non impegnativa. Ma quello basta perché succeda questo. Io avanzo nella fila per preparami a sistemare la spesa e la cassiera mi dice tipo: 53€.  Io tiro fuori il bancomat, lei mi guardo strano, esita e poi prende la carta. Tutto mentre parlo con l'altra. All'improvviso mi sveglio: nonono, non è il mio conto! E la cassiera, mi pareva strano infatti. Ma sai non sapevo se eravate insieme. E per fortuna era un cinese che parlava male italiano e la probabilità che fossimo insieme erano scarse. Pericolo!!! Brividi freddi. Aiutooo! Inoltre, che imbarazzo. 
Mai distrarsi in cassa. 
Comunque alla fine passa anche la mia spesa e pago circa 60€. Cavolo, mi andava meglio il conto del cinese...
Per concludere la mattinata, però, perché non bastava, mi prendo una testata sulla portiera della macchina, per aver calcolato male le misure. Mi fa male ancora adesso la botta.
Questo tutto nel giro di mezz'ora. 
Per fortuna la giornata dopo è andata bene. La sfiga si era esaurita.
Tutto ciò, però, cosa insegna? Mai distrarsi in cassa con il bancomat in mano, mai! 

1 commento:

F/\B!O ha detto...

"Mi scusi signola, lei dile me anche sua plossima volta che fa spesa, sì?"