sabato 26 settembre 2009

Libro di settembre: Arrivederci Piccole Donne

Non sapevo nulla di questo libro, ma quando ho letto il titolo ho pensato che doveva assolutamente essere mio. Piccole Donne è il mio libro preferito dall'infanzia. Non sarò originale, ma tant'è...
La prima cosa che ho apprezzato sono i titoli che richiamano i personaggi del romanzo della Alcott. Un esempio, citando quello che mi riecheggia di più nella mente, "Jo o la lontana terra mia".
Non sapevo cosa aspettarmi dal titolo, perché avrebbe potuto riguardare direttamente le sorelle March, oppure essere completamente avulso dal riferimento del titolo, usato solo per creare contrasto.
Il romanzo della Serrano, invece, riprende lo schema della Alcott, mantenendo quattro donne, cugine invece di sorelle, più o meno le caratteristiche che le contraddistinguevano, un uomo (Oliverio) tra loro, inserendoli nel 1960 circa, a Santiago del Cile. La trama è un continuo andare e tornare dal passato al presente delle protagoniste. Inoltre molte vicende corrono in parallelo, vedi il manoscritto bruciato, a quelle di Piccole Donne. Simile e diverso.
Mi ha regalato delle belle sensazioni ed è stato uno di quei libri che finisco lasciandoci un po' il cuore. Un pezzo di me è rimasto legato a quella storia. Amara, praticamente priva di quella speranza che invece era la base fondante della Alcott (viveva in altri tempi e in un'altra cultura, il confronto è lampante). La realtà, la storia, è parte intrinseca delle vite dei personaggi, come un ricorrente 11 settembre, prima quello del 1973 con il golpe in Cile, poi un 11 settebre 2000 poco significativo per il mondo ma non per Ada-Jo e per finire quello del 2001 con la caduta delle Torri Gemelle.
Per Lola (Amy), Luz (Beth), Nieves (Meg) e Ada il mondo diventa la loro casa, usando le mail per comunicare e i cellulari, perfettamente inserite nella contemporaneità, eppure estranee da essa per colpa del loro passato.
Ho molto apprezzato il finale: non poteva essere meno Alcottiano!
Uno stralcio di un mondo disilluso, in cui non è detto che i castelli in aria diventino realtà.

1 commento:

F/\B!O ha detto...

Interessante il paralellismo. Ma ci saranno diritti d'autore da pagare e permessi da chiedere? Oppure sono scaduti da tempo?