lunedì 22 giugno 2009

Regionali Special Olympics

Sabato pomeriggio sono andata a vedere a Preganziol i Regionali Special Olympics, dei campionati per ragazzi disabili mentali. C'erano gare di nuoto, basket, tennis e bocce.
La cosa più bella in assoluto era il clima allegro, spensierato e di puro divertimento che si respirava. Per non parlare della bellezza di vedere gli atleti in campo concentrati e professionali. Disabili? Ma fammi il favore!
Per capire basterebbe assistere a una partita di tennis. Giocatori concentratissimi, silenzio totale, non si poteva fare un fiato. Solo il suono della palla che rimbalzava per terra scandiva il gioco. E gli atlei, attenti e precisi, fisicamente più prestanti di me.
Mi ha sorpresa molto la gara di bocce. Mi faceva ridere pensare che esiste un campionato. Vedendoli giocare però, mi è passata ogni idea ironica sul gioco. Posizione precisa, sguardo attento a studiare la traiettoria. Insomma, per niente banale.
Bravi questi atleti, preparati e professionali!
Peccato per il poco pubblico. Anzi, per il pubblico inestistente. A quanto ne so era aperto a tutti, eppure non c'era nessuno a assistere, se non genitori e volontari. Un'esperienza simile, anche solo da osservare, insegna più di tante prediche. Per l'atmosfera spensierata, per l'aria di amicizia e di disponibilità, per l'apertura totale verso l'altro, chiunque esso sia.
Bellissimo!

2 commenti:

F/\B!O ha detto...

Eh sì, sarebbe stato bello portarci il mio gruppo di seconda e terza superiore!

Stefano ha detto...

Confermo. Imparerebbero molte cose sullo sport e sulla disabilità.

Le bocce mi hanno sempre fatto abbastanza ridere come sport, chiunque lo pratichi (ho uno zio che ha partecipato a più di una competizione nazionale) evocandomi immagini di vecchietti vocianti alle 2 del pomeriggio o di rompiballe che giocano in spiaggia e si mettono a 20 cm da dove sono steso...