Silenzio.
Grido.
Silenzio ancora.
Neppure alzo il volume
nel vederti morire.
Tu stupefatto e immobile
tra stivali e sirene
io su una sedia comoda
libero, ma in catene.
Resto a cercarti in volto
il segno di un perché.
Io che non ho mai colto
l'ora che fu per me
sciolgo in amara birra
due lacrime, per te.
Giovanni Callegari, Il Tessitore di Stracci.
Non riesco a darci un significato. Che vuol dire il poeta?
Non so, accetto suggerimenti.
Grido.
Silenzio ancora.
Neppure alzo il volume
nel vederti morire.
Tu stupefatto e immobile
tra stivali e sirene
io su una sedia comoda
libero, ma in catene.
Resto a cercarti in volto
il segno di un perché.
Io che non ho mai colto
l'ora che fu per me
sciolgo in amara birra
due lacrime, per te.
Giovanni Callegari, Il Tessitore di Stracci.
Vi starete chiedendo: e mo', chi è sto Giovanni Callegari? Un nuovo giovane poeta? Un vecchio incompreso finora?
Vi rispondo: non ho idea manco io di chi sia.
Perché ve lo propongo? Da dove arriva? Altre domande lecite.
Allora, ve lo propino nel mio personale angolo di poesia, perché questo pezzo mi piaceva molto e tocca un argomento scottante della nostra cronaca contemporanea. Ovviamente, il G8 di Genova, di qualche anno fa, cos'era il 2002?
Come ho reperito il libro di questo autore è presto detto: è un regalo di Natale. Specifico, dono per mia madre da una sua collega. Il piccolo difetto dell'esile volume è che non c'è scritto assolutamente nulla dell'autore. Nemmeno due righe per dire quando è nato o dove. Niente. Solo un ringraziamento in appendice. La ritengo una mancanza abissale, una voragine. Mi sembra indispensabile conoscere almeno in minima parte la biografia dell'autore, per dare un significato più profondo alle sue parole.
Non so se sia una mia necessità, ben trascurabile per altri.
Fatto è, che ho incaricato mia madre di chiedere informazioni alla collega.
C'è un altro motivo, però, per cui ho copiato proprio questa poesia. Mi soffermo sempre, ogni volta che la rileggo, su questi versi:
Vi rispondo: non ho idea manco io di chi sia.
Perché ve lo propongo? Da dove arriva? Altre domande lecite.
Allora, ve lo propino nel mio personale angolo di poesia, perché questo pezzo mi piaceva molto e tocca un argomento scottante della nostra cronaca contemporanea. Ovviamente, il G8 di Genova, di qualche anno fa, cos'era il 2002?
Come ho reperito il libro di questo autore è presto detto: è un regalo di Natale. Specifico, dono per mia madre da una sua collega. Il piccolo difetto dell'esile volume è che non c'è scritto assolutamente nulla dell'autore. Nemmeno due righe per dire quando è nato o dove. Niente. Solo un ringraziamento in appendice. La ritengo una mancanza abissale, una voragine. Mi sembra indispensabile conoscere almeno in minima parte la biografia dell'autore, per dare un significato più profondo alle sue parole.
Non so se sia una mia necessità, ben trascurabile per altri.
Fatto è, che ho incaricato mia madre di chiedere informazioni alla collega.
C'è un altro motivo, però, per cui ho copiato proprio questa poesia. Mi soffermo sempre, ogni volta che la rileggo, su questi versi:
Io che non ho mai colto
l'ora che fu per me
l'ora che fu per me
Non riesco a darci un significato. Che vuol dire il poeta?
Non so, accetto suggerimenti.
4 commenti:
Potrebbe forse stare per "cogliere l'occasione",il famoso Carpe Diem; secondo me ci sono tante piccole occasioni nella vita, alcune non riusciamo a coglierle altre sì...dire o fare una cosa al momento giusto,voler bene a una persona nel momento in cui questa ne ha più bisogno, vivere una bella esperienza.
C'è una frase che mi piace molto "In tutte le cose la giusta scelta del momento è il fattore più importante".
ps: però non vedo cosa possano c'entrare versi poetici col G8 e con la persona citata nel titolo del post
Già potrebbe essere la lettura giusta.
Ma, cosa mi stai chiedendo?
I fatti del G8 di Genova del 2001 (ho controllato)con la morte di Carlo Giuliani sono stati al centro di innumerevoli canzoni, mi sembra molto normale che a qualcuno sia venuto voglia di scrivere una poesia. Un modo come un altro per riflettere su ciò che è accaduto.
Certo, intendevo solo che spero che nessuno degli autori di canzoni e poesie traggano storie di martiri e di eroi...in quella storia proprio non ce ne sono
A me piace
io su una sedia comoda
libero, ma in catene
Posta un commento