Stamane sono partito per lavoro alla volta di Mosca. Il visto è arrivato ieri con il corriere delle 10, in pratica all'ultimo momento utile. Siamo in tre: la Nico, la Ceci (conosciute per l'occasione, la seconda capo della prima) ed io. Per fortuna loro due parlano un russo fluente e girano questo paese quasi ogni settimana, facendomi sentire in una botte di ferro.
Preparo il mio trolley con il necessario per quattro giorni, puntando soprattuto sui calzettoni di lana grossa della nonna: il meteo prevede temperature da 0 a -2°C. Mi faccio portare in aeroporto a Venezia alle 11 (avendo il volo alle 12:20) e la Nico mi scrive che sono in ritardo di 20 minuti, per di più mi devono accollare una valigia che sfora il loro peso massimo consentito. Poco male: procediamo regolari con il check in e l'imbarco. Il pilota ci fa alzare in orario, conducendo poi l'apparecchio in modo lineare e tranquillo. A pranzo passa l'hostess col carrello e chiede: "Meat or fish?". Io rispondo "Meat" e ricevo "Meat AND fish"... forse era una prova di abilità in cui trovare la risposta magica.
All'arrivo a Mosca il clima è completamente diverso: nevica. Inoltre, dopo tre ore di volo e due di fuso orario, sono arrivate le 17 ed è buio. Un amico della Nico ci viene a prendere e, quando mi trovo con il volante in grembo, scopro che è l'unico russo con la guida a destra. Durante il tragitto tra l'aeroporto e l'albergo conto cinque automobili ferme in panne a bordo strada. Del resto di che stupirsi? Qui si va dai SUV ultimo modello ae machine de me nono, che credevo estinte ormai da anni. Nella cartellonistica pubblicitaria quasi tutte le marche occidentali si salvano dai caratteri cirillici, tranne qualche eccezione illustre (indovinate chi sono Ашан e Макдоналдс).
Scendo all'Holiday Inn e mi registro, salgo in camera per prendere possesso del mio regno ma, arrivato alla porta, qualcosa non va: ci sono delle voci all'interno! Apro pensando che mi abbiano assegnato una stanza già occupata e mi rendo conto che è soltanto la televisione accesa. Appoggio la roba e chiamo la collega Silvia (per fortuna ho un cellulare aziendale e uso il mio solo per ricevere SMS). Ci accordiamo per la cena e intanto sistemo un po' di cose.
I marciapiedi sono ghiacciati e stiamo attenti a non cadere. Mi mostra il suo albergo, poi facciamo rotta verso un locale consigliatoci da un collega: col senno di poi, dovremo ringraziarlo! Si chiama Снегири (Snegiri) e sembra in stile bavarese. All'ingresso accade la scena che da sola vale la serata: Silvia chiede ad una ragazza "A table for two" e lei si stampa sul volto un sorriso a 42 denti e lo sguardo tipico dell'ottuso, senza proferir verbo. Dopo una manciata di secondi di gelido silenzio dico a Silvia: "Big Smile no ga capio un'ostrega". Ci rivolgiamo al ragazzo e superiamo l'empasse. Al tavolo io decido di giocare alla roulette russa con i nomi dei piatti e scelgo Siberian dish, Beef Stroganoff e Kremlin's Colonel. Risulteranno poi essere del salmone crudo con pane tostato e fiocchi di burro (ottimo e abbondante), un piatto di manzo e verdure (tipico) e una vodka limone e menta (pa parar basso). Ci serve Ирина (Irina) e anche lei sta a zero con l'inglese. In compenso in italiano sa dire "Un minuto" ogni volta che si rivolge all'unica cameriera anglofona del locale. In sostanza ci siam divertiti, abbiamo mangiato bene e siamo stati dentro i massimali aziendali: cosa volere di più?
Accompagno Silvia all'albergo e poi torno al mio, mi accordo per la colazione e salgo per riposare. Domani dovrei essere in ufficio dalle 9 alle 18 (7-16 in Italia) e raggiungibile on line.
Vi tengo aggiornati!
Preparo il mio trolley con il necessario per quattro giorni, puntando soprattuto sui calzettoni di lana grossa della nonna: il meteo prevede temperature da 0 a -2°C. Mi faccio portare in aeroporto a Venezia alle 11 (avendo il volo alle 12:20) e la Nico mi scrive che sono in ritardo di 20 minuti, per di più mi devono accollare una valigia che sfora il loro peso massimo consentito. Poco male: procediamo regolari con il check in e l'imbarco. Il pilota ci fa alzare in orario, conducendo poi l'apparecchio in modo lineare e tranquillo. A pranzo passa l'hostess col carrello e chiede: "Meat or fish?". Io rispondo "Meat" e ricevo "Meat AND fish"... forse era una prova di abilità in cui trovare la risposta magica.
All'arrivo a Mosca il clima è completamente diverso: nevica. Inoltre, dopo tre ore di volo e due di fuso orario, sono arrivate le 17 ed è buio. Un amico della Nico ci viene a prendere e, quando mi trovo con il volante in grembo, scopro che è l'unico russo con la guida a destra. Durante il tragitto tra l'aeroporto e l'albergo conto cinque automobili ferme in panne a bordo strada. Del resto di che stupirsi? Qui si va dai SUV ultimo modello ae machine de me nono, che credevo estinte ormai da anni. Nella cartellonistica pubblicitaria quasi tutte le marche occidentali si salvano dai caratteri cirillici, tranne qualche eccezione illustre (indovinate chi sono Ашан e Макдоналдс).
Scendo all'Holiday Inn e mi registro, salgo in camera per prendere possesso del mio regno ma, arrivato alla porta, qualcosa non va: ci sono delle voci all'interno! Apro pensando che mi abbiano assegnato una stanza già occupata e mi rendo conto che è soltanto la televisione accesa. Appoggio la roba e chiamo la collega Silvia (per fortuna ho un cellulare aziendale e uso il mio solo per ricevere SMS). Ci accordiamo per la cena e intanto sistemo un po' di cose.
I marciapiedi sono ghiacciati e stiamo attenti a non cadere. Mi mostra il suo albergo, poi facciamo rotta verso un locale consigliatoci da un collega: col senno di poi, dovremo ringraziarlo! Si chiama Снегири (Snegiri) e sembra in stile bavarese. All'ingresso accade la scena che da sola vale la serata: Silvia chiede ad una ragazza "A table for two" e lei si stampa sul volto un sorriso a 42 denti e lo sguardo tipico dell'ottuso, senza proferir verbo. Dopo una manciata di secondi di gelido silenzio dico a Silvia: "Big Smile no ga capio un'ostrega". Ci rivolgiamo al ragazzo e superiamo l'empasse. Al tavolo io decido di giocare alla roulette russa con i nomi dei piatti e scelgo Siberian dish, Beef Stroganoff e Kremlin's Colonel. Risulteranno poi essere del salmone crudo con pane tostato e fiocchi di burro (ottimo e abbondante), un piatto di manzo e verdure (tipico) e una vodka limone e menta (pa parar basso). Ci serve Ирина (Irina) e anche lei sta a zero con l'inglese. In compenso in italiano sa dire "Un minuto" ogni volta che si rivolge all'unica cameriera anglofona del locale. In sostanza ci siam divertiti, abbiamo mangiato bene e siamo stati dentro i massimali aziendali: cosa volere di più?
Accompagno Silvia all'albergo e poi torno al mio, mi accordo per la colazione e salgo per riposare. Domani dovrei essere in ufficio dalle 9 alle 18 (7-16 in Italia) e raggiungibile on line.
Vi tengo aggiornati!
7 commenti:
Pensavo che la cameriera fosse convinta di aver davanti una coppietta per una cena galante: invece non aveva capito un tubo! Troppo divertente!
Scusami Fabio se utilizzo il tuo post...ma devo farlo!
Monica, questo lo dedico a te!
http://www.youtube.com/watch?v=Y4AXlAB4rZ0
Perchè non mi lascia inserire il video???
Ehehehe. Devo cominciare a camminare storta: la faccia è a posto con questo occhio gonfio e rosso!
Cmq la canzone è della Bella e la Bestia. Qua si confondono le storie...
E tu in questo caso sei la Bestia...Fiorello mi fa morire quando fa il Gobbo! Preferivi la canzone di Margherita?
Uhm... Margherita... fammi capire il nesso, scusa.
Ашан e Макдоналдс...
dolce e gabbana?
auchan e mc donald's , grazie google translate :P
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