Due settimane fa Monica ed io ci siamo recati allo spaccio aziendale. Si trova vicino a dove lavora lei e ci passiamo davanti all'andata e al ritorno. Il giorno più consigliato per andarci è il martedì, perché il personale espone i nuovi arrivi. Spesso i dipendenti approfittano della pausa pranzo per una breve sortita, noi invece ci siamo fermati alla sera. Può succedere di assistere a scene surreali, tra donne che si contendono l'ultima maglietta o l'ultimo pantalone. Chi c'era quella sera insieme a noi è stato bensì spettatore di uno spettacolo assai migliore: un mio strip tease!
La nostra presenza è stata abbastanza anonima fino al momento dell'uscita, quando l'allarme antitaccheggio si è messo a suonare al mio passaggio. Io ero sicuro di non aver rubato nulla, ma gli occhi erano tutti puntati su di me. Ho cominciato a togliermi giubbotto e maglione, per scoprire cosa poteva essere a far scattare la sirena. Monica nel frattempo passava dal magenta al cremisi all'amaranto, più per il mio spogliarello che per la figura da ladro. La signora ha cominciato a dire che mi credeva, che aveva visto che addosso non avevo nulla di sottratto, ma io non ci stavo: volevo dimostrare la mia onestà! Mi sembrava di venir assolto per mancanza di prove. Così mi sono tolto anche la camicia e le scarpe, passando tutto tra le sbarre, ma senza farle suonare. Nel frattempo dalle donne in fondo alla coda si era alzato un coretto: "Sono le mutandeee! Devi toglierteleee! Via le mutandeee!".
A quel punto ero in maglietta, calzoni e calzini e uno sguardo di Monica mi ha fatto capire chiaramente che non era il caso di proseguire. Ce ne siamo andati, avendo regalato agli astanti una storia da raccontare.
Non soddisfatto, sono tornato il giorno dopo con i pantaloni in mano: tutto faceva pensare che fossero loro i colpevoli. La signora ha dovuto smagnetizzarli due volte per non far scattare più l'allarme...
La nostra presenza è stata abbastanza anonima fino al momento dell'uscita, quando l'allarme antitaccheggio si è messo a suonare al mio passaggio. Io ero sicuro di non aver rubato nulla, ma gli occhi erano tutti puntati su di me. Ho cominciato a togliermi giubbotto e maglione, per scoprire cosa poteva essere a far scattare la sirena. Monica nel frattempo passava dal magenta al cremisi all'amaranto, più per il mio spogliarello che per la figura da ladro. La signora ha cominciato a dire che mi credeva, che aveva visto che addosso non avevo nulla di sottratto, ma io non ci stavo: volevo dimostrare la mia onestà! Mi sembrava di venir assolto per mancanza di prove. Così mi sono tolto anche la camicia e le scarpe, passando tutto tra le sbarre, ma senza farle suonare. Nel frattempo dalle donne in fondo alla coda si era alzato un coretto: "Sono le mutandeee! Devi toglierteleee! Via le mutandeee!".
A quel punto ero in maglietta, calzoni e calzini e uno sguardo di Monica mi ha fatto capire chiaramente che non era il caso di proseguire. Ce ne siamo andati, avendo regalato agli astanti una storia da raccontare.
Non soddisfatto, sono tornato il giorno dopo con i pantaloni in mano: tutto faceva pensare che fossero loro i colpevoli. La signora ha dovuto smagnetizzarli due volte per non far scattare più l'allarme...
5 commenti:
Dì piuttosto che non aspettavi altro per denudarti in mezzo alle vecchie e alle commesse figonze di Benetton, vecchio satiro che non sei altro :-)
Ragazzi, non potete capire l'imbarazzo. E Fabio non ha ancora capito perché fossi imbarazzata.
L'etihetta "fabio, strip" sarebbe stata più appropriata!!! :))
Noi a danza ci siam fatte una gran risata...da togliere il fiato!
Non ho ancora capito perché fossi imbarazzata...
Posta un commento