mercoledì 24 dicembre 2008

I sogni son ...

A essere sognatori ci si guadagna in punti di vista. L'importante è non perdere mai il contatto con la realtà, da una parte, e i sogni dall'altra. Finchè la linea di demarcazione è ben evidente e rispettata, problemi non ne sorgono. Altrimenti, sopraggiunge pazzia.
A essere sognatori ci si guadagna in punti di vista, dicevo. Una situazione della vita, per chi ama sognare sia a occhi aperti che chiusi, può cambiare, prendere sfumature o prosegui diversi, che nella realtà non sono mai avvenuti e mai avverranno. La fantasia per me è il sinonimo di libertà. Film, libri e in generali storie che mi donano questo tipo di libertà sono fra i miei preferiti.
Eppure mi commuove la realtà. Le storie di vita, soprattutto. Mi commuovono coloro che lottano, che soffrono e che subiscono ingiustizia.
Perché riporto tutto ciò? Non lo so nemmeno io.
Non volevo scrivere, banalmente, qualcosa accaduto in questi giorni. E non volevo inventare strane storie.
Sarà che a Natale sogni e magie si fondono nella realtà. Gli occhi dei bambini quando vedono Babbo Natale ne sono una dimostrazione. Stupendi! Ma siamo sinceri: da adulti, continua a essere così? Io ci provo a sentire, almeno in parte, l'atmosfera natalizia come quand'ero bambina, ma proprio non ci riesco. Allora supplisco a questa mancanza (dovrei dire forse che ne creo un surrogato?) sognando un po' e sperando. Aspetto di guardare film che grondino di magia, di stelline, di lucine e di avvenimenti fantastici.
Come vorrei non sentire per un po' di morti, di disgrazie e problemi. Non è una lamentela, è una speranza. Quasi un augurio, per chi vive con un peso dentro ogni giorno: siamo a Natale, provate un po' a sognare, no?
Perché non proviamo tutti a guardare le cose da un altro punto di vista? A volte è possibile, a volte no, vero. Tentar non nuoce, si suol dire.
Gli auguri veri ve li faccio domani, per ora vi lancio solo la proposta: se già non lo fate, ogni tanto, lasciatevi imprigionare dalla fantasia. Anche solo per immaginare di essere alle Canarie invece che in ufficio. Cercate il punto di vista giusto, può essere rigenerante.
Se già lo facevate, bè, lieta di aver trovato qualcuno della mia categoria: sognatore non per vocazione, ma per nascita.


4 commenti:

F/\B!O ha detto...

La vigilia di Natale eravamo in pochissimi in ufficio e effettivamente mi sono lasciato andare alla fantasia: insieme ad un collega, ci immaginavamo a giocare a bowling in corridoio ^_^
Poi avevo una mezza idea di preparare un mega gioco con i post-it o con la fotocopiatrice, ma poi mi è mancato il tempo... cercherò di arrivare più organizzato le prossime volte che potremmo essere in pochi!

Unknown ha detto...

Bowling umano?

Anonimo ha detto...

iscritto anch'io al club dei sognatori...che poi molti siano difficili non vuol dire nulla, aiutano a stare meglio...poi qualcuno si è pure realizzato. La pratica di fantasticare in ufficio la adotto anch'io...

F/\B!O ha detto...

No, il bowling umano lo facevano quest'estate i miei giovanissimi al campo...