giovedì 2 ottobre 2008

Seconda tappa: Esodo

Il post è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Devo ammettere che finire l'Esodo non è stato facile.
Bellissima la parte in cui si descrive come Mosè riesce a portare il popolo di Israele fuori dall'Egitto. La descrizione delle piaghe e poi l'apertura delle acque.
Mi è anche piaciuto vedere come Mosè non era assolutamente sicuro di quel che faceva. Anzi, diceva sempre al Signore che aveva scelto l'uomo sbagliato. Il Signore ascoltava le sue considerazioni e poi, invece di scegliere qualcun'altro, gli affiancava Aronne. Gli dava, cioè, un aiuto, ma non gli toglieva la fiducia che aveva riposto, anche contro la volontà dello stesso Mosè, in lui.
Quando Dio dialoga con Mosè, gli dona le tavole della legge, ecco che la situazione cambia. Appare più sicuro di sé e del Signore, diversamente dal popolo che costruisce nuovi idoli. Per arrivare a questo stato di grazia, però, si è trovato a compiere cose che mai avrebbe voluto o che mai avrebbe creduto di poter fare.
La mia difficoltà, invece, nella lettura è stata affrontare tutte quelle indicazioni, quelle regole, su come cucire i capi dei sacerdoti, su come costruire gli altari. Pagine infinite e noiose! Mi domando: ma gli ebrei seguono ancora alla lettera quel testo? O le cose sono cambiate?
Non lo so.
Intanto ho iniziato il Levitico e mi ritrovo come davanti un dejà vu: ancora regole e indicazioni, però su come fare i sacrifici.
Per ora, leggo una riga sì e tante no... Arriverò alla parte in cui si narra!
Pazienza Monica, porta pazienza: era una sfida, se fosse stata facile, che gusto c'era?


EDIT04/05/15: Ho raccolto questa sfida. Lascio in un commento un mio pensiero.

3 commenti:

F/\B!O ha detto...

Bello scoglio il Levitico, come ti avevo annunciato... non so se ci sia una parte narrativa ^_^

Pier ha detto...

O mio Gotha, mio Signore e padrone, mio guru indiscusso, non tolga in Ella la speranza che presto i Numeri arriveranno!! :-)

F/\B!O ha detto...

Dove la Genesi finisce con Giuseppe re dei sogni, l'Esodo inizia con Il principe d'Egitto. La parte della narrazione è nota più o meno a chiunque, mentre quella delle norme appesantisce enormemente il libro, per di più ripetuta due volte.
Qui, per una volta, la storia è letta dalla parte dei poveri.
Non è un libro storico in senso stretto: contiene della storia, ma vista con gli occhi della fede; i miracoli sono eventi forse anche naturali, ma in cui si scorge l'opera di Dio.
Non avevo mai colto che la carestia del sogno delle sette vacche magre, interpretato da Giuseppe, fosse la causa della cattività israeliana in Egitto.
Il libro inizia con un popolo in schiavitù e termina con un popolo a servizio.