mercoledì 1 ottobre 2008

Primo Ottobre: Poesia Illegittima

Oggi avrebbe dovuto essere il mio primo giorno in asilo, invece ci sono dei problemi burocratici, qualche ritardo con il contratto, perciò sono ancora qui a casa. Quando l'ho saputo ieri ci sono rimasta un po' male, ma in fondo non posso farci nulla.

Per rinnovare un po' il blog, ho pensato di dedicare il post del primo di ogni mese a una poesia. Con poca fantasia, etichetto questa novità con il nome: Sorsi di poesia.
Se vi fa schifo, si accettano suggerimenti.
Per iniziare, non potevo che scegliere una poesia dell'autrice su cui ho fatto la tesi, Vivian Lamarque. Vi propongo oggi i versi che mi hanno fatto innamorare di lei, molto prima di sceglierla come soggetto per la mia laurea.


Poesia Illegittima

Quella sera che ho fatto l'amore
mentale con te
non sono stata prudente
dopo un po' mi si è gonfiata la mente
sappi che due notti fa
con dolorose doglie
mi è nata una poesia illegittimamente
porterà solo il mio nome
ma ha la tua aria straniera ti somiglia
mentre non sospetti niente di niente
sappi che ti è nata una figlia.

(Vivian Lamarque, Poesie 1972-2002, Mondadori, Milano, 2002, p. 52)


La poesia è inserita originariamente nel primo libro dell'autrice Teresino. Nel 2002 Oscar Mondadori le ha dedicato un volume che raccoglie tutte le opere per i suoi trent'anni di pubblicazioni, dall'esordio nel 1972.
Non vi spiego la poesia, non credo ce ne sia bisogno, e poi perché mi piacerebbe sapere quali sono le vostre impressioni e sensazioni. Un mio commento ammazzerebbe la vostra spontaneità.
In due parole, però, vi dico chi è Vivian Lamarque. Prima di tutto, per chi legge Vanity Fair, è quella che ha il suo pensierino scritto sulle pagine della posta. Poi è anche autrice di fiabe.
Nata nel Trentino, ma data in adozione ancora in fasce a una famiglia di Milano, aveva la colpa di essere una figlia illegittima.
La scoperta avvenuta nell'adolescenza ha portato con sé il desiderio di conoscere i veri genitori , oltre a un trauma d'abbandono, ingigantito dalla perdita del padre adottivo nell'infanzia, che supererà solo entrando in terapia.
Questo è solo un abbozzo, tanto per conoscere vagamente colei che scrive. Vi do solo un consiglio: leggete le sue poesie una volta per capirne il senso e sentire le sensazioni che suscita. Una seconda volta per capire cosa c'è di non detto, cosa nasconde sotto.
Le sue opere sono semplici solo in apparenza.
Attendetevi altri suoi versi in futuro!


1 commento:

F/\B!O ha detto...

Mi piace un sacco: bello il paragone, bello il ritmo. Unica cosa che non capisco è in cosa consista l'aria straniera della poesia...