domenica 16 ottobre 2016

Dal primo laboratorio di CartaCarbone Festival

Il rumore delle onde mi tormenta nel sonno, appena chiudo gli occhi. Poi il frastuono dell'elicottero mi riporta alla calma. Un boato, il vento che mi sferza il viso. Per gli altri è caos, per me è sicurezza. È la salvezza.
Così, riesco a svegliarmi riposata al mattino.
Il naufragio mi ha cambiata.
Tre giorni in balia dell'ansia e dalla paura di non farcela.
Per fortuna Giulio aveva gli ansiolitici!
In realtà ho scoperto tratti positivi di me. Quando, nell'isola il terrore ha allentato la sua presa, ho cominciato a pensare con lucidità.
Posso essere pratica e decisa. Ho dovuto uscire fuori da me, dal mio accondiscendere e mettermi da parte, per far fare agli altri.
Ne andava della mia vita, dovevo scuotermi!
Finora non mi sono mai sentita così.
Sono sempre stata quella che si faceva trascinare, che esprimeva le sue opinioni a mezze parole e poi lasciava perdere.
"Decidano pure gli altri", mi ripetevo.
Ho deciso che non sarò più così.
Inoltre non mi importa più di non avere un fidanzato.
Ho la mia famiglia, i miei amici.
Ho me.
Dopo aver rischiato di perdere tutto, ho capito che non mi serve altro.
Solo essere davvero me.






1 commento:

F/\B!O ha detto...

Laboratorio proficuo!