mercoledì 13 aprile 2016

De Chirico, un po' di storia

De Chirico è uno di quei nomi di artisti che mi affascina (come Dalì), nonostante di lui io ne sappia
poco o niente. Quelle poche opere che ho visto nei libri di scuola, mi sono sempre parse incredibili e complicate, ma affascinanti.
A febbraio sono stata a una mostra a lui dedicata a Ferrara. Lì ho visto più di quelle tre tele che ricordavo e ho letto la sua storia. 

De Chirico è un figlio del mondo: nato in Grecia, da genitori italiani, studia in Germania e si appassiona alla cultura che fiorisce in quel paese. Nietzsche, Schopenahauer, come filosofi, Arnold Bocklin e Max Klinger come pittori, sono fra gli intellettuali che lo colpiscono di più. Poi si trasferisce a Parigi, dove l'amore per la poesia di Valery e di Apollinaire lo porta a diventarne amico.
Anche se con la sua pittura è parte del tessuto della cultura europea, ne rimane un po' ai margini, non volendo entrare nelle avanguardie, ma cercando, in quegli anni, di dedicarsi alle sue "Piazze d'Italia", in cui l'architettura viene a volte affiancata da treni o statue, in una visione onirica della realtà. (vedi post)
De Chirico si trova a vivere in pieno la prima guerra mondiale e finisce all'ospedale militare di Ferrara, dove incontra Carrà, con cui elabora la teoria della pittura metafisica: un'allusione a una realtà diversa, che oltrepassa ciò che si vede, poiché oggetti e luoghi sembrano rivelare nuovi aspetti sconosciuti, sorprendenti, tanto da somigliare a enigmi e misteri. Iniziano a entrare in modo prepotente nella sua pittura i manichini: essendo oggetti che sembrano umani, ma non lo sono, incarnano l'ideale della pittura metafisica dell'assenza di vita.
Terminata la Grande Guerra, frequenta il gruppo dei Surrealisti a Parigi. Anche se viene considerato un precursore del surrealismo, De Chirico non si ritrova in quell'eccessiva presenza della dimensione onirica, per cui non ne fa parte in modo integrante.
Nell'ultimo periodo è preponderante la classicità e il ricorso alla mitolgia.
Il suo principale amore, però, rimane sempre la lettura metafisica delle proprie opere, qualsiasi tema o oggetto venga rappresentato.

Per sapere cosa i suoi quadri hanno mosso in me e in Sara, andate qui e qui.

Di seguito alcune tele che ho visto alla mostra.

 
Ettore e Andromaca
 
Pomeriggio soave con i biscotti del ghetto  
 
Risultati immagini per de chirico piazze d'italia immagini 
Piazza d'Italia

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