Rispetto agli altri libri dell'Antico Testamento, qui accade un fatto unico: il libro è firmato! L'autore si palesa nel penultimo capitolo con inclusi il nome del padre e del nonno:
Una dottrina di sapienza e di scienza
ha condensato in questo libro
Gesù figlio di Sirach, figlio di Eleàzaro, di
Gerusalemme,
che ha riversato come pioggia la sapienza dal cuore. (Sir 50,27)
Il nome dell'autore, Yehoshua ben Sira, viene tradotto con "Gesù figlio di Sirach": da qui deriva "Siracide", il nome del libro.
All'altro estremo del testo, nel prologo, dice di aver tradotto l'opera del nonno in greco per gli ebrei di Alessandria d'Egitto.
Da un punto di vista letterario, questo scritto è una raccolta di "dispense scolastiche" ad uso dei discepoli. Per forma e contenuti mi ha ricordato molto i Provervi e la Sapienza: i principali oggetti della trattazione sono il timore di Dio, la legge e appunto la sapienza. In particolare, quest'ultimo tema viene esaminato sotto cinque aspetti: Dio, l'aldilà, l'amore per Gerusalemme e il tempio, l'educazione, il contrasto fra sapienti e stolti.
Tuttavia non è facile individuare un chiaro filo conduttore e ho avuto un'impressione generale di poca organicità. La lunghezza non è bilanciata da un'adeguata tensione e l'eccessiva puntigliosità di molte sentenze non aiuta la lettura. Non mancano però le perle, tra cui la celeberrima:
All'altro estremo del testo, nel prologo, dice di aver tradotto l'opera del nonno in greco per gli ebrei di Alessandria d'Egitto.
Da un punto di vista letterario, questo scritto è una raccolta di "dispense scolastiche" ad uso dei discepoli. Per forma e contenuti mi ha ricordato molto i Provervi e la Sapienza: i principali oggetti della trattazione sono il timore di Dio, la legge e appunto la sapienza. In particolare, quest'ultimo tema viene esaminato sotto cinque aspetti: Dio, l'aldilà, l'amore per Gerusalemme e il tempio, l'educazione, il contrasto fra sapienti e stolti.
Tuttavia non è facile individuare un chiaro filo conduttore e ho avuto un'impressione generale di poca organicità. La lunghezza non è bilanciata da un'adeguata tensione e l'eccessiva puntigliosità di molte sentenze non aiuta la lettura. Non mancano però le perle, tra cui la celeberrima:
Un amico fedele è una protezione potente,
chi lo trova, trova un tesoro. (Sir 6,14)
Con questo libro ho concluso la lettura dell'Antico Testamento, che era l'obiettivo iniziale dell'impresa cominciata qui. Il peggio dovrebbere essere passato, per cui mi accingo con rinnovato entusiasmo a procedere con il Nuovo Testamento e terminare l'intera Bibbia, prevedibilmente per Natale o giù di lì.

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1 commento:
Grande! Finito il vecchio testamento! Evviva!
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