giovedì 22 ottobre 2015

Ventiduesima tappa: Cantico

Il Cantico dei Cantici è probabilmente il poema d'amore più tradotto, conosciuto e commentato della Storia, tuttavia non per questo privo di mistero. Piccolo gioiello della letteratura universale, è composto da 8 capitoli in cui le voci di un uomo ("Salomone") e di una donna ("Sulammita") si alternano, con quella di lei che si ode il doppio rispetto a quella di lui. Le identità non sono per nulla certe, ma in fondo in ogni coppia che si ama ci si sente un po' come un re e una regina. Poi in realtà i protagonisti saran stati due persone comuni, però il sentimento che provano è quello di tutti gli innamorati e l'Amore da questo punto di vista non guarda alla fama o al potere.
Che l'autore sia davvero Salomone o un anonimo, di certo è un poeta raffinato e capace, maestro nel descrivere l'amore e la passione in tutte le loro infinite sfaccettature: la distanza, il perdersi e il cercarsi, il rincorrersi e il ritrovarsi, l'atto fisico... È il testo più lirico e inusuale delle Sacre scritture. C'è tenerezza, ma anche toni audaci, sfumature sensuali e immagini erotiche. Dio viene citato solo alla fine, quando si dice che l'amore è una fiamma divina. In questo senso, il Cantico nella tradizione cristiana è normalmente simbolo dell'amore tra Cristo e la Chiesa sua sposa, però l'amore coniugale resta il messaggio centrale della rivelazione di Dio.
Questo è quello che ne pensa Benigni:

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