mercoledì 1 luglio 2009

Poesia di luglio: Stemmi di P. M. Forni

Spezzare il biscotto
di qualche parola
tuffarlo nel latte
vedere se cola

un verso o qualcosa
da mettere in bocca
veder se mi tocca
la spina o la rosa.

Stemmi, Pier Massimo Forni


Mi piace un sacco la prima strofa. Il paragone tra la parola e i biscotti. Appena l'ho letto, l'ho trovato azzeccatissimo, rende l'idea. Del secondo verso sento la probabilità come sfida. Gioia o dolore? La rosa o la spina? Cosa mi tocca? È quasi una sensazione fisica, mi ritrovo in bocca per un frazione di secondo degli oggetti pungenti, che poi spariscono. Niente rose, nulla di morbido, però. La mia immedesimazione si ferma alle spine. Forse è un po' anche la suggestione del resto della raccolta, in cui l'autore parla di morte e non di felicità. Effettivamente in questa poesia mi sembra più pregnante la spina della rosa. Rimane una mia suggestione certo. Però, in fondo, i biscotti, le parole, vengono buttate nel latte per vedere se colano. Non conferma questo fatto, perciò all'idea iniziale di morbidezza mi si affianca nella mente, subito, il suo contrario. Forse le parole non si sciolgono, forse sono dure, forse sono spine. L'autore non dice come la pensa davvero, su questo fatto. Non ci resta che cogliere ognuno la propria interpretazione, ognuno di noi può scegliere se cogliere la rosa o fermarsi alle spine.

4 commenti:

F/\B!O ha detto...

Secondo me c'è un passaggio implicito che lega le strofe: l'autore coglie le spine ed è il sangue che cola.
Bella, peccato la mancata rima biscotto/latte...

mOKa ha detto...

Dai, c'è la consonanza...

F/\B!O ha detto...

Che è poco più di niente! Per di più la rima tra paròla e cóla è imperfetta...

Stefano ha detto...

vabè stai analizzando una poesia mica un estratto conto :-)

ma è una poesia questa? :-)