Un giro grande, inaspettato. Poi prosegue, il cerchio si fa più piccolo, ma la corsa non è finita. Gira, gira, ma sempre più piccolo è il diametro della sua traiettoria. Forma una spirale. Alla fine, esaurisce la sua energia, il suo spazio, si piega oscillando su se stesso per brevi attimi, in bilico tra l'equilibrio e la stabilità. L'incertezza è fugace, se ne fugge per impossibilità e vince la stabilità.
Mi incanto a guardare lo spettacolo, causato da me, senza averlo desiderato. La meraviglia, lo stupore, mi accomunano ai bimbi che popolano la stanza. Batto le mani, sgrano gli occhi e apro la bocca con un OOOHHHH grande grande.
Ho fatto una cosa che non credevo di poter fare.
Girava il rotolo con cui giocano i bambini a fare torri. Non lo osservava nessuno, a parte me. Solo io godevo la bellezza di quelle linee.
Ci riprovo, tiro un altro pezzo, sperando nello stesso effetto... Sì! Va, gira, gira come prima. Grande cerchio, piccolo cerchio, incertezza, caduta. Wow. Cerco qualcuno con cui condividere l'eperienza e la mia contentezza, chiamo, ma non mi ascoltano. I bimbi sono presi nella loro corsa e la maestra è presa dalla corsa dei bimbi. Niente, rimarrà una gioia solo mia. Una mia scoperta, piccola e insignificante, ma che mi fa diventare gli occhi grandi e il cuore leggero.
Dopo un po' ci ritento, ma niente: la magia è svanita.
Il rotolo se ne va in linea retta o si arrota sgraziatamente su se stesso.
Peccato. Però è stato bello.
Mi incanto a guardare lo spettacolo, causato da me, senza averlo desiderato. La meraviglia, lo stupore, mi accomunano ai bimbi che popolano la stanza. Batto le mani, sgrano gli occhi e apro la bocca con un OOOHHHH grande grande.
Ho fatto una cosa che non credevo di poter fare.
Girava il rotolo con cui giocano i bambini a fare torri. Non lo osservava nessuno, a parte me. Solo io godevo la bellezza di quelle linee.
Ci riprovo, tiro un altro pezzo, sperando nello stesso effetto... Sì! Va, gira, gira come prima. Grande cerchio, piccolo cerchio, incertezza, caduta. Wow. Cerco qualcuno con cui condividere l'eperienza e la mia contentezza, chiamo, ma non mi ascoltano. I bimbi sono presi nella loro corsa e la maestra è presa dalla corsa dei bimbi. Niente, rimarrà una gioia solo mia. Una mia scoperta, piccola e insignificante, ma che mi fa diventare gli occhi grandi e il cuore leggero.
Dopo un po' ci ritento, ma niente: la magia è svanita.
Il rotolo se ne va in linea retta o si arrota sgraziatamente su se stesso.
Peccato. Però è stato bello.
3 commenti:
Beh, dai, la fortuna della principiante è durata un po'... ora guarderai i rotoli con occhi diversi! Vogliamo poi parlare dei rotolini amorosi???
mitici rotolini amorosi!
Se Pier non fosse impegnato tra recital, tesi e lavoro, qui ci sarebbe un suo commento in cui chiede spiegazioni ^_^
In bocca al lupo Pier!
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