sabato 22 novembre 2008

Evoluzione territoriale

Ieri sono uscita di casa e ho visto i lavori conclusi per la costruzione dei nuovi parcheggi, situati a pochi passi da casa mia. Per farlo hanno eroso alcuni metri di erba dal campetto triangolare simbolo della nostra via.
Mi ha fatto tristezza.
La prima cosa che ho pensato è stata: non ho nemmeno fatto una foto prima dello scempio.
È vero che di parcheggi ce n'era bisogno. Questo non toglie la sensazione che mi ha preso lo stomaco. Il campetto non è più come prima. La zona ha perso qualcosa. L'immagine impressa nella mia memoria in 25 anni di vita non corrisponde più alla realtà.
Non è un dramma esistenziale, certo, ma proprio l'idea che non sia più il campetto della mia infanzia mi rattrista molto.
Hanno asfaltato anche la scorciatoia che portava alla rotonda del centro. Utile per le carrozzine, per carità, ma quell'atmosfera di rustico, di un angolo di mondo che il tempo non aveva sfiorato, era impagabile. Il tempo si è fatto sentire di colpo con gli interessi, mannaggia.
Io appoggio molto l'innovazione. Eppure quando succedono cose simili non riesco a non rammaricarmi e il lato nostalgico e emozionale si fa sentire con forza.
Di cambiamenti ce ne sono stati tanti in questi anni: non mi hanno tolto, però, un pezzetto di me come questi che vi ho descritto.
La Monica bambina che d'estate faceva il giro dell'isolato un miliardo di volte in bici, si sente un po' defraudata del suo territorio.
Purtroppo, mi ci dovrò abituare. Il cemento avanza.

1 commento:

F/\B!O ha detto...

L'età media della tua via aumenta e i bisogni cambiano: "là dove c'era l'erba ora c'è" un parcheggio...
Il prato ha perso la sua forma, ma la cosa che intristisce di più (ed è capitata anche a me) è il non avere alcuna foto di com'era.
Salvo poi trovarla in qualche vecchio album o da un vicino ^_^