venerdì 18 luglio 2008

Il libro di luglio: preludio

Vi è mai capitato di entrare in un negozio, supermercato o libreria, e vi trovate davanti un sacco di libri che volete comprare da tempo, ma resistete, fate finta di non vederli perché, dentro di voi una vocetta fastidiosa vi ricorda che:
-avete già speso troppi soldi;
-non sapete quale scegliere, vi piacciono tutti;
-non vi stanno più in libreria;
-ne avete già una tonnellata a casa che aspettano di essere letti;
-se vostra madre vi vede tornare con un altro libro vi spara (la mia si è rassegnata da tempo a vivere sommersa dalla carta stampata).
Maledetta coscienza!
Passate stoicamente tra scaffali e scaffali, pile e pile, degnate appena di uno sguardo i vari volumi, avanzate orgogliosi della vostra rettitudine, della vostra capacità di resistere alle tentazioni, quando ZACK, ecco, fregati: siete stati chiamati.
Chiamati, chiamati, un libro ha calamitato la vostra attenzione e vi chiama, ripetendovi: "Non vuoi leggermi? Ti piacerò sai? Sono proprio il libro per te! Comprami, avanti, comprami!"
Come si fa a resistere a un libro che ti chiama?
Non si può! È impossibile. Potrebbe essere un libro speciale, uno di quelli che ti cambiano la vita. Insomma, avete lasciato lì i titoli che vi interessavano e adesso ce n'è uno, che magari nemmeno sapete di cosa parli, che vi attira fortemente. Catalizza su di sé la vostra attenzione, esclude tutto il resto alla vostra vista.
Niente, quando un libro vi chiama in quel modo, non c'è niente da fare: rassegnatevi, dovete comprarlo!
Questo mi è capitato con quel libro strano che si intitola Totto-chan, La bambina alla finestra.
Sono entrata in libreria sapendo di star facendo la cosa sbagliata: "Guardo solo, non compro niente", mi sono detta, "È ancora presto, passo il tempo prima di andare alla fermata".
Con tutte le buone intenzioni del mondo, facevo finta di non vedere i libri che vorrei leggere, guardando i volumi dai titoli più strani. Finché non mi cade l'occhio: Zack! Fregata!
Un libro adorabile, dalla copertina rigida raffigurante una bambina col cappello. Il particolare che mi ha rovinato è stato il dorso: era ricoperto di una stoffa rosa in cui erano impresse le lettere lucide del titolo, dell'autore e della casa editrice. Una delizia per i polpastrelli.
Ci ho pensato mezzo secondo e poi sono andata in cassa.
Casa editrice, mai sentita (Excelsior 1881), autrice giapponese mai sentita (conosco solo la Yoshimoto), figuriamoci se avevo mai sentito il titolo!
Ora che l'ho finito, posso ben dire di aver fatto la cosa giusta ascoltando il libro: era decisamente fatto per me!
Mi sono talmente dilungata, che ormai del contenuto, della storia, ve ne parlerò nel prossimo post.
Ultima considerazione: io sono una che ascolta i consigli, ma ditemi voi, è possibile che per dar fiducia a un richiamo, ho dovuto spendere 16,50€? Caretto il libretto!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ahahahah...ganzissimo questo post perchè mi ci ritrovo pienamente nelle sensazioni che hai descritto. Anche io quando entro in libreria comprerei ogni cosa. Prendo i libri e li guardo, li annuso, li sfoglio, poi dopo mezz'ora mi giro e vedo che il commesso mi sta fulminando e quindi qualcosa devo comprare gioco-forza...ormai ho fatto ditate dappertutto:))) Ciao Moka, buona serata, un abbraccio!!!

F/\B!O ha detto...

Io mi ritrovo in una situazione analoga nella più economica biblioteca comunale... da quando lavoro poi il problema si è accentuato e la lista dei "da leggere" allungata!

mOKa ha detto...

Anche la mia lista si allunga sempre più! Aiuto! Poco tempo e troppi bei libri!